Una esposizione temporanea da non perdere al Musée National de la Voiture et du Tourism a Compiègne
La collezione di slitte cerimoniali del Museo Nazionale della Vettura e del Turismo che ha sede nel Castello di Compiègne è una delle più belle d’Europa.
Alcuni pezzi incredibili sono stati restaurati proprio per essere presentati all’interno della esposizione in mostra nella Galleria Bal.
La grande ricchezza decorativa e la varietà di stili di queste slitte meritano una visita per poterle ammirare. La mostra, inaugurata il 20 Ottobre 2023, rimarrà aperta ai visitatori fino al 24 Settembre 2024!
Scomparse le grandi nevicate nelle nostre regioni, le slitte cerimoniali, questi veicoli da sogno, rimasero depositate in magazzini o nelle rimesse degli ultimi collezionisti.
Non ci resta che il suono dei campanelli della “Gita in slitta” di Léopold Mozart (padre e maestro di Wolfgang Amadeus Mozart) per immaginarci di scivolare lungo i vialetti dei parchi coperti da un soffice manto bianco.
Abbiamo ancora i dipinti dei pittori russi, che ci hanno abituato ai cavalli che tirano le troike sulle piste innevate tra i boschi di betulle. Per fortuna, queste eleganti slitte non sono del tutto scomparse. Il Museo del castello di Compiègne, che possiede già una vasta collezione di carrozze trainate da cavalli, espone quest’anno, dopo averli restaurati, i pezzi più prestigiosi della più bella collezione di slitte d’Europa.
Nella grande galleria da ballo slitte con forma di grifoni alati, cavallucci marini, draghi, aquile danno vita a una sarabanda, che ricorda le antiche sfilate principesche e riportano a tempi lontani, quando la neve ricopriva nei lunghi mesi invernali i sentieri di Versailles e re, principesse e cortigiani amavano andare in slitta, meglio ancora, scivolare lungo il Grande Canal ghiacciato.
LA SLITTA CERIMONIALE
In Europa la slitta, sia nel Settecento che nell’Ottocento, era soprattutto un veicolo cerimoniale, una slitta da giostra o destinata alle gare di velocità, che le corti principesche apprezzavano particolarmente.
Prendendo la forma di animali reali o fantastici, spesso le slitte incarnavano figure mitologiche o allegoriche. L’uso per divertimento della slitta era associato ad eventi prestigiosi, che permettevano di esaltare il potere, la fortuna e il rango sociale dei possessori, perché a queste manifestazioni festose partecipava tutta la popolazione “queste feste facevano parte della vita di corte in Francia ma anche in Germania”, afferma Maria-Anne Privat, responsabile della mostra.
Il Dizionario dell’Accademia di Francia pubblicato nel 1762 dà la seguente definizione di slitta: “Una specie di vettura senza ruote, che non serve per viaggiare sulla neve o sul ghiaccio, piuttosto per comodità o per piacere. In certe feste che si tengono quando nevica, le dame vengono trasportate su una slitta da cavalieri, che, stando dietro, guidano il cavallo. Quanto alla loro decorazione, il Roubo nel trattato “L’Arte del Falegname” del 1771 è chiaro: deve essere molto ricca, dato che [le slitte] vengono usate solo dai Principi”.
Il Mercure de France riporta cronache di alcune di queste esibizioni. Nel suo numero di gennaio 1726, ad esempio, testimonia: “Quando il tempo divenne più freddo intorno al 6 di questo mese, si tennero a Vienna diverse corse di slitte, magnifica fu quella di giovedì 10 gennaio: si mostrarono 24 Lord della Corte, che conducevano in slitta altrettante dame magnificamente abbigliate che attraversarono la Città con le fiaccole girando intorno alla piazza. » La Corte di Francia acquisì questa tradizione delle corse in slitta principalmente dalle corti del Nord Europa. Si sviluppò durante il regno di Luigi XIII, ma mantenne una certa popolarità anche durante i regni successivi. Luigi XV era un guidatore appassionato e spericolato, che conduceva la sua slitta a tutta velocità. Sotto l’influenza della Corte di Francia, queste giostre e gare si trasformarono successivamente in cortei e parate, sebbene la velocità e la competizione fossero ancora molto apprezzate, infatti Maria Antonietta amava le corse in slitta nei giardini di Versailles, che le ricordavano la sua infanzia viennese. Purtroppo questi tipi di manifestazioni stavano diventando, sotto il regno di Luigi XVI, impopolari, e la regina vi dovette rinunciare.
La moda della slitta cerimoniale, cioè per piacere e divertimento dei nobili, continuò anche nel XIX secolo. Durante il primo impero a Joséphine, prima moglie di Napoleone, piacevano le passeggiate e le corse in slitta. Nel febbraio 1803, ad esempio, ordinò sei slitte con l’accordo del Primo Console e del Ministro degli Interni Lucien Bonaparte (Christopher Augerson, “Winter Pleasures of Sled Races” in Roulez Carrosses, Versailles, 2013, p. 74 e segg.).
Successivamente, sotto il Secondo Impero, nel Bois de Boulogne, i laghi ghiacciati e i parchi innevati erano ancora riservati a questi piaceri aristocratici.
LA COLLEZIONE
La collezione di slitte del Museo Nazionale della Vettura e del Turismo di Compiègne permette di rievocare storie di giostre, giochi nei parchi, velocità, feste, sfilate tipiche delle corti principesche europee. Manifestazioni con tintinnio di campanelli, scintillio dell’oro e di tessuti preziosi, bardature eleganti. Infatti, non solo le slitte venivano adornate con campanelli ma anche i finimenti dei cavalli, così la gente poteva sentire arrivare le slitte da lontano.
Le slitte esposte risalgono soprattutto al fine del XVII e al XVIII secolo e all’inizio del XIX secolo e hanno origini diverse: paesi germanici, Paesi Bassi, Francia. La maggior parte costituiva la collezione del Museo sin dalla sua creazione nel 1927, poi si era implementata sia grazie ai pezzi provenienti dai magazzini dei grandi carrozzieri parigini (Auscher, Mühlbacher) o di collezionisti, sia grazie a depositi in particolare nel 1936, quelli del Museo Nazionale del Medioevo di Cluny, infine, grazie ad acquisti, l’ultimo dei quali, nel 2021, quando il Museo acquisì all’asta pubblica la cosiddetta slitta Joséphine (databile attorno al 1810).
La selezione dei reperti in mostra è davvero varia, in essa spiccano slitte a forma di creature fantastiche, come il cavalluccio marino, il drago o la salamandra, mescolate ad animali come l’aquila: insomma un bestiario sorprendente e meraviglioso.
Le slitte originarie dei Paesi Bassi hanno forme diverse, come la slitta cerimoniale olandese, caratterizzata da un corpo fortemente curvo. Le slitte venivano attaccate a uno, due o quattro cavalli. Il guidatore sedeva nella parte posteriore quasi in piedi mentre il passeggero, spesso una donna, sedeva nella cassa riccamente adornata con campanelli tintinnanti. Le slitte esposte nella sala da ballo del Castello rappresentano solo parte della collezione del Museo Nazionale della Vettura e del Turismo, si tratta delle slitte cerimoniali. La collezione esposta nel Museo permette di illustrare la diversità dei modelli e quale sia stato il loro utilizzo.
IL RESTAURO
L’esposizione è stata anche l’occasione per un importante opera di restauro. Le slitte, che erano molto sporche, alcune di esse spazzolate per anni con una sostanza a base di olio di lino che il tempo aveva scurito, con la pulizia del restauro hanno ritrovato le dorature ed i colori originali.
Questi interventi sono stati per molte di queste slitte una vera resurrezione. Inoltre alcune sono state sottoposte ad un restauro, che è stato anche un lavoro di ricerca e vera arte, basti pensare che “Un protesista dell’occhio ha ricostruito l’occhio rosso del drago”, sottolinea Maria-Anne Privat – “I tessuti invece spesso sono originali, perché le slitte erano poco utilizzate”. I Si può affermare che il restauro ha valorizzato la collezione.
La Slitta detta “di Josephine”
Costruita in Francia verso il 1810 è l’ultimo acquisto del Museo risalente ad un’asta pubblica del 2021 e merita una descrizione dettagliata. Riportiamo parte di una intervista il direttore del Museo del castelloda parte di france3-regions.francetvinfo.
«Abbiamo una vasta collezione di slitte al castello di Compiègne, ma non avevamo un oggetto di quell’epoca così importante e di tale qualità»- sottolinea Rodolphe Rapetti.- «Magnifica, dalla linea, dall’armonia e dalla bellezza assolutamente uniche, è probabilmente una delle slitte più belle che esistano al mondo e, per quanto riguarda il museo, non esisteva un’acquisizione di questa importanza da un quarto di secolo»[…] «È un oggetto eccezionale per la qualità del design, è estremamente armonioso. ha una decorazione composta da legno, metallo e pelle. L’aquila, che è posta davanti alla slitta come la prua di una nave, richiama il simbolo napoleonico» […] «Rimane solo un problema: l’origine della slitta non è provata. Abbiamo elenchi di slitte, ma gli elenchi non sono sufficientemente precisi per confermare che questa appartenesse davvero a Joséphine. Una cosa è certa: l’Imperatrice era una grande estimatrice di slitte con le quali amava scivolare sui laghetti ghiacciati della sua residenza nel castello di Navarra.» In ogni modo, il pedigree di questa slitta è noto fin dall’Esposizione Universale del 1889 di Parigi, dove venne inserita tra le Meraviglie dell’Esposizione come “la slitta dell’Imperatrice Giuseppina”. Sarebbe poi divenuta di proprietà del carrozziere lionese Faurax. Successivamente fu all’Esposizione Internazionale nel 1894 a Lione, nella sala dei carrozzieri, dove viene descritta come dotata di uno stile impero “purissimo”.
L’Esposizione Universale del 1900 a Parigi la promosse ancora: il carrozziere Georges Kellner ne lodò “lo stile sobrio, e l’aquila con le ali spiegate che sembra traportare nel suo corso l’intera vettura” Henry d’Allemagne menziona nella Guida alla Esposizione Universale del 1906 di Milano, una “bellissima slitta appartenuta all’imperatrice Giuseppina e che attualmente è di proprietà del signor Mühlbacher. Sulla cassa di questa slitta a forma di conchiglia compaiono due grifoni ai lati che l’avvolgono completamente e sembrano trasportare, nel loro percorso, il viaggiatore seduto in questo grazioso veicolo, che abbiamo così poche occasioni di vedere viaggiare sulle nostre strade francesi.
Sulla parte anteriore della slitta c’è una statua che rappresenta un’antica divinità, la dea Ebe, che tiene nella mano destra una specie di disco. All’estremità dei pattini ricurvi in legno rinforzati, che fanno da sostegno all’intero veicolo, è sagomata un’aquila che si appresta a spiccare il volo. È posta sotto un arco metallico decorato di trentatré campanelli e due campane. Nella parte posteriore, ad uso del servitore, c’è un sedile, che forma una sorta di imbracatura. Il cameriere manteneva l’equilibrio utilizzando due staffe fissate al telaio e nelle quali appoggiava i piedi. La decorazione generale verde e oro conferisce un effetto ancor più aggraziato all’intero veicolo”.
- La Collezione di slitte cerimoniali nella Sala da Ballo del Museo del Castello di Compiègne.
- Slitta a forma di Ippocampo XVIII secolo, proveniente dai Depositi del Museo di Cluny.
- Slitta a forma di Salamandra fine del XVII secolo o inizi del XVIII.
- Slitta a forma concava dei Paesi Bassi del XVIII.
- Sfilata di slitte cerimoniali: i principi conducono dame magnificamente abbigliate in slitta, attraversando la città e girando intorno alla piazza illuminata da fiaccole. (Ducato del Württenberg-Germania).
- Charles-Antoine Coypel Dama in slitta sulla neve, 1729, stampa, Museo del Louvre.
- Slitta a forma di drago, dono di Leon Aucher nel 1926. Databile tra la fine del XVII secolo inizi del XVIII.
- Slitta a forma di aquila. Fine del XVII secolo inizi del XVIII. Dono del Visconte de Chezelles.
- Slitta a forma di vascello ornato dalla figura a colori vivaci di Bellone. Fine del XVII secolo inizi del XVIII.
- Visione d’insieme della elegante Sala da Ballo con l’esposizione delle slitte.
- / 12. Slitta detta di Joséphine risalente al 1810, probabilmente di proprietà di Giuseppina, moglie di Napoleone I.
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