La mattina del 4 febbraio ad Ivrea si iniziano a sentire il rumore degli zoccoli e il tintinnio dei campanelli.

Questa è la domenica che precede la settimana di Carnevale, finalmente è arrivato il giorno più atteso da ogni cavallante canavesano e dalla Selleria Moirano di Felice, Giacomo e Chiara.
Ogni anno arrivano presto per vedere i loro clienti alla guida dei carri e per accertarsi che tutto sia regolato bene e che i nuovi finimenti vestano correttamente i cavalli.
Da circa una decina di anni, durante la penultima domenica di Carnevale, si svolge la Presentazione dei Carri da getto. In piazza del Rondolino: ogni carro fa bella mostra del proprio attacco e si presenta, ai Giudici, scelti dal Comitato, per essere giudicato e ai tanti appassionati delle redini lunghe, arrivati da tutta Italia ed Europa, per essere applaudito ed ammirato.
Per le vie cittadine si radunano 52 carri, di cui 36 Pariglie e 16 Tiri a quattro e si vedono sfilare fieri KWPN, robusti Ungheresi, agili Barok Pinto ed eleganti Frisoni.
La passione per i cavalli ad Ivrea ha origini antichissime, risalenti al periodo dei Romani, il nome antico della città era Eporedia da “epo” (cavallo) e “reda” (carro), perché si dice che i suoi abitanti fossero abili addestratori di cavalli e che la città fosse un’importante stazione di sosta e cambio.
La Selleria Moirano è particolarmente legata ed affezionata al Carnevale, perché ha seguito l’evoluzione dei carri negli anni. Inizialmente prima della II Guerra Mondiale si usavano, al posto dei carri, dei Landau ricoperti da teli, si sceglievano i migliori cavalli da tiro che stessero bene in pariglia, la moda voleva cavalli “stornelli”, e si usavano finimenti da carrozza, che provenivano dai castelli vicini.
Dagli anni ‘60 è iniziata, proprio per il Carnevale, la richiesta di finimenti da carrozza da pariglia e questo, per la selleria Moirano, era una novità: fino a quel momento, infatti, in selleria venivano prodotti solo articoli per l’equitazione inglese e americana e per tiro pesante agricolo.
Giuseppe Moirano, il fondatore della ditta, Felice e, successivamente, Giacomo si cimentarono nell’impresa, prendendo spunto dagli antichi finimenti per pariglia che arrivavano in selleria per le riparazioni. Dal 1964 ci fu il boom con il primo finimento per tiro a quattro, che ancora oggi sfila per le piazze nei giorni di Carnevale, successivamente, ogni anno, venivano commissionati almeno due nuovi finimenti per pariglia e uno per tiro a quattro.
Negli anni ‘80 per le vie di Ivrea ci fu una grande novità, un noto cavallante di Ivrea vide in selleria una foto di un tiro a otto di Gelder morelli balzani, vecchio stampo, usato da una ditta di pompe funebri di Sarno, e decise che li avrebbe voluti affittare per avere una novità da portare a Carnevale: erano più eleganti, più imponenti, più “carrozzieri”.
Partì per la Campania con una lettera di raccomandazioni da parte di Giuseppe, che conosceva bene i proprietari, che si fidavano di lui, e riuscì a partecipare al Carnevale proprio con quei cavalli.
Da quel momento in poi i cavalli “carrozzieri” presero piede e diventarono i protagonisti di questi giorni di festa.
I finimenti negli anni si sono affinati e abbelliti mantenendo, però, sempre la robustezza che esige il tiro, infatti un carro a pieno carico può pesare fino a trenta quintali, perciò, nella realizzazione del finimento, la pesantezza e la robustezza del cuoio usato è la medesima dei finimenti destinati al tiro dei coach con la differenza che sono più elaborati nelle cuciture e nelle rifiniture, sia del cuoio che delle parti metalliche.
La colonna sonora del Carnevale è fatta dalla canzone che si sente intonare in ogni angolo della città, dallo scalpiccio degli zoccoli, ma anche dai campanelli.
I cavalli indossano tre tipi diversi di sonagliere, che sono state lanciate nella seconda metà del secolo scorso dalla Selleria Moirano, che è sempre stata un punto di riferimento nel territorio.
Le sonagliere da collo e quelle dei fiancali contano ormai decine di modelli completati da monogrammi, guarnizioni e bordi di colori diversi per ogni carro. Le sonagliere da schiena vengono posizionate sul sellino, svitando e riavvitando le chiavi dei passa redini, e sono state inventate prendendo spunto dalle sonagliere da slitta: la prima fu disegnata e scolpita da uno scultore di Torino, che proveniva dalla scuola di argenteria di Milano, su idea dei Moirano.
Il suono delle sonagliere cambia e viene studiato in base alla forma delle coppe, dei battacchi che la compongono e dei materiali usati, più campanelli vengono usati e più il suono diventa squillante.
Non esiste un finimento uguale all’altro, vengono ordinati di anno in anno, cercando di lanciare sempre nuove linee e modelli sia nel cuoio, che nella fibbieria.
Ogni finimento viene sfoggiato come un gioiello di famiglia, adornato da fregi, vernici, decorazioni, sotto sellini, frontali e coccarde colorate, pennacchi e le immancabili sonagliere.
Ma veniamo al Carnevale 2024 e ai vincitori, Il primo assoluto fra tiri a quattro in questa edizione è stato conquistato da un driver, Camilla Cassina, che si è presentata insieme a Bruno Catrano con i suoi composti KWPN sauri, mentre il secondo assoluto è toccato a Loris Dortú con il suo appariscente attacco bianco e nero.
Il primo assoluto fra le pariglie è stato vinto da una pariglia di frisoni condotta da Ivan Cresto, mentre il secondo assoluto è stato conquistato da Fiorenzo Furbacco Andorno che, con suo figlio, si colloca fra i veterani degli attacchi eporediesi distinti- si sempre per l’eleganza.
Il premio “Cavalli finimenti e guida” dei tiri a quattro è stato vinto da Paolo Vicario con uno spaziale finimento di vernice marrone con fibbieria in ottone quadrata di proprietà di Silvano Bodrino, che si è meritato il terzo posto del medesimo premio con i suoi imponenti frisoni.
Nicolas Pitti, giovane promessa degli attacchi eporediesi, si è guadagnato il primo premio “Cavalli finimenti e guida” per le pariglie con i suoi fieri frisoni vestiti di tutto punto, anche lui con finimenti Moirano.
L’impegno nel “fare bella figura” è sempre stato fondamentale per ogni cavallante: per i cavalli meticolosa è la preparazione, a partire dalla ricerca delle coppie perfette in pariglia, quindi la toelettatura e la preparazione fisica, per terminare con la vestizione e con i colori del carro.
È un impegno che dura tutto l’anno fatto di amicizia, ambizione, orgoglio e di tante discussioni, perché, per gli eporediesi, il giudizio che conta non è quello dei giudici, ma quello della gente che per tutti gli anni passati e quelli a venire ha apprezzato e ricorderà quanto impegno e stato messo nel cercare di fare sempre una gran bella figura e questo vale anche per la Selleria Moirano, che è stata ed è punto di riferimento per questo grande appuntamento: lo Storico Carnevale di Ivrea.
di Chiara Moirano. Photo credits sofia Bellaver e Franco Marino
1. Vincitore assoluto il carro “Gli Scudieri del Re” con Tiro a quattro di KWPN condotto da Camilla Cassina con Bruno Catrano
2. Finimento da tiro a quattro di vernice marrone con fibbieria in ottone dalle linee squadrate
3-4. Sonagliere da collo e fiancali di vernice bianca bordate di nero e di vernice marrone bordata di giallo, che vanno a riprendere i motivi del finimento
5. Sonagliera in ottone da sellino a tre braccia con doppie coppe e guarnizioni svitabili
6. Tiro a quattro di imponenti frisoni di Silvano Bodrino classificato al terzo posto di Categoria