di Emanuela Brumana. Fonti “This was Wheat Farming”-a Shiffer History Book”; Wheat for the West; Fort Walla Walla Tourist Guide. Photo credits Old Oregon Photos, “This was Wheat Farming”.
I coloni, che in America raggiunsero l’Ovest lungo l’Oregon Trail, dal South Pass nel Wyoming fino
al fiume Columbia e alla California, dentro i loro carri trainati dai buoi o muli, si portavano tutto
quanto potevano: attrezzi, vettovaglie, cibo… soprattutto cibo. Immancabili, oltre a caffè, fagioli e
bacon, erano la farina e il grano: la prima per sfamarsi durante il viaggio, il grano in semi per essere
piantato nel terreno, una volta raggiunta la meta. E così fu per coloro che arrivarono a destinazione.
STORIA DI GRANO E DI UOMINI
Il grano seminato crebbe rigoglioso e sfamò le famiglie di coloni stanziatesi nel Nord Ovest (Oregon, Washington, Idaho) e, successivamente, anche un gran numero di minatori, che lì giunsero attirati della corsa all’oro e di lavoratori chiamati per la costruzione delle nuove ferrovie. Prima di tutto il pane. Addirittura, in mancanza di denaro, il grano, che una legge riportava come merce di scambio insieme a oro, argento e gioielli, veniva accettato come forma di pagamento dei debiti Era, insomma, valuta e valuta pregiata. Il Donation Act del 1845, legge che offriva la proprietà della terra a famiglie di coloni, determinò un rapido aumento demografico nelle zone del Nord Ovest e, quindi, la necessità di mettere a coltivazione nuove terre, che nell’Oregon e nello Stato di Washington furono destinate a grano. I coloni impararono a controllare le erbe infestanti e a gestire i suoli. Perfezionarono tecniche di irrigazione per bonificare i terreni aridi e introdussero macchine per velocizzare il lavoro. Le distese di terreno erano vastissime, così la produzione di grano migliorò in fretta sia in quantità che in qualità. In alcune aree dello stato di Washington cominciò ad essere prodotta una delle migliori qualità di grano al mondo.
IMPONENTI MACCHINE AGRICOLE
Le ferrovie svolsero un ruolo chiave nel guidare i cambiamenti nella coltivazione del grano, poiché collegarono le aree interne rurali, precedentemente isolate, con Portland e i mercati della California. E allorquando, nel 1869, la Union Pacific e la Central Pacific completarono l’ultimo tratto della ferrovia transcontinentale, che univa la costa Est con la costa Ovest del Nord America, le richieste di grano cominciarono ad aumentare. Era possibile ricevere ordinativi anche dalle città della zona Atlantica, come Boston o Chicago, e spedire là vagoni pieni di sacchi di grano. Ecco, quindi, la necessità di aumentare la produttività in tutte le fasi di lavorazione con l’introduzione di macchine sempre più complesse. E, infatti, oltre a portare migliaia di nuovi coloni nella regione, la ferrovia portò anche dalle aree industriali della East Coast enormi macchinari, che venivano utilizzati per raccogliere e lavorare al meglio il grano nell’entroterra: erano pesanti macchine agricole per la semina, l’aratura, la sarchiatura dei terreni, la mietitura, la trebbiatura, l’imballaggio del grano.
FORMIDABILI MOTORI
Eppure si poteva fare ancor meglio, concentrando in una sola macchina, chiamata “combine” più operazioni, specialmente nel momento del raccolto, e così la mietitura, la trebbiatura e l’insaccatura venivano svolte in sequenza da un’unica macchina in movimento. Questo comportò, da una parte, la necessità di potenziare di molto il “motore” di traino, perché fosse adeguato alla quantità delle fasi di lavorazione della macchina e ciò avvenne attraverso uno smisurato aumento dei cavalli o dei muli al tiro (fino a 40 in certi casi). Dall’altra questo “motore” animale esigeva la ricerca della semplicità di comando (solo i 2, a volte 3 cavalli o muli di volata erano comandati con redini e/o alla voce, tutti gli altri tiravano solamente e seguivano).
I coloni si dimostrarono maestri nell’addestrare cavalli e muli, controllare e guidare attacchi incredibili, che, per anni, dominarono lo scenario grandioso di quelle distese di grano. Immaginatevi imponenti macchinari in moto che combinavano le fasi di falciatura, raccolta, trebbiatura ed insaccamento anche in aree collinari con sali scendi ripidi… macchine attaccate a 40 cavalli o 32 muli…. nessuno avrebbe osato mai crederlo e praticarlo prima! Alcuni fra gli agricoltori di quelle zone furono immortalati con foto dedicate, tanta era la loro perizia e la loro fama.
GRANDI CAMBIAMENTI
Nelle vaste distese di grano il numero di cavalli e muli al lavoro superava di gran lunga quello degli uomini: di solito le baby combine, le più usate in piccole aziende, richiedevano solo 2-3 uomini a fronte di circa 24 cavalli o muli, era invece composto di 5 persone l’equipaggio medio per condurre grandi combine, adatte alle enormi aziende agricole, che di solito era attaccata a 32/40 fra cavalli e muli. La diminuzione di gran parte della forza lavoro nei campi determinò l’esodo dei lavoratori, che vi erano impegnati, che si spostarono nelle città costiere; di conseguenza, capitava che nelle contee agricole il numero di abitanti fosse addirittura inferiore a quello degli equidi. Tanto per fare un esempio la contea di Adams (WA), nel 1910 contava 19.000 cavalli, e 1700 muli a fronte di 10.920 abitanti. Una trasformazione del lavoro con sempre meno uomini, e con decine e decine di cavalli e muli che tiravano e si muovevano insieme.
EPOPEA EROICA
Poche persone si rendono veramente conto del contributo dato da questi animali nella coltivazione del grano nei decenni tra l’800 e il 900 nel Nord Ovest dell’America. Oltre agli infaticabili muli, fra i cavalli erano molto apprezzati i pesanti e potenti Percheron, così come ilcavallo Belga e gli Shire inglese.. Le mostre mercato si svolgevano nelle varie contee ed erano affollatissime. Il prezzo di buoni cavalli, soprattutto dei cavalli di volata, quelli addestrati ad essere comandati alla voce, era alto arrivava fino a $ 5000 a capo.
Va detto che, oltre alle macchine destinate mietitura, trebbiatura e insaccatura, anche le altre macchine agricole per aratura, semina, sarchiatura erano sempre più imponenti e si muovevano tirate da molti cavalli e muli che erano quotidianamente impegnati con pesanti carri nella raccolta dei sacchi pieni, che venivano calati a terra a gruppi dalle combine e nel trasporto degli stessi ai grandi magazzini di stoccaggio del grano o ai mercati. E non va dimenticato il trasporto quotidiano di acqua dai fiumi e dai pozzi ai campi assolati per abbeverare i cavalli, dissetare gli agricoltori e non ultimo raffreddare le macchine per la trebbiatura. Insomma un’eroica epopea di uomini, cavalli e muli che si concluse solo con l’avvento delle macchine a motore.
UN MUSEO DEDICATO
Oggi a Walla Walla (WA) è visitabile il Fort Walla Walla Museum, dove una intera sezione racconta le fatiche e l’audacia di eroici agricoltori e instancabili equini e offre ai visitatori spettacolari ricostruzioni degli attacchi multipli e delle grandiose combine per la raccolta del grano. Per saperne di più https://www.fwwm.org/ museum-from-home
Tra il 1870 e il 1890 la superficie coltivata a grano negli Stati Uniti aumentò considerevolmente, grazie alla messa a coltura di vaste porzioni delle Grandi Pianure del Nord Ovest. Un’importanza centrale in questo fenomeno ebbe il miglioramento dei trasporti, che portò il grano proveniente dalle terre di recente colonizzazione ad avere sbocchi su mercati lontani come quelli della costa atlantica. E grande fu, in quegli anni, il contributo dato da cavalli e muli nella coltivazione del grano. Fu una vera e propria epopea di uomini, di macchine sempre più imponenti, che si muovevano tirate da oltre 30 muli o 40 cavalli. Infaticabili eroi di quelle immense distese coltivate.
GRUPPO ITALIANO ATTACCHI - Associazione Sportiva Dilettantistica