I cavalli maculati danesi apprezzati per secoli dai reali di tutta Europa: dalla corte del re Sole agli Zar di Russia.
Antica razza dall’ottima indole a dalla spiccata capacità all’apprendimento, i Knabstrupper sono stati ben recuperati in Italia grazie all’impegno e alla passione del Dott. Francesco Fusi.
In Italia l’allevamento di pony, sia pony sportivi che pony da avviamento alla equitazione, è praticamente inesistente. L’introduzione in Italia della cultura pony non ha una storia lunga. Al contrario, nei paesi nordici quali Gran Bretagna, Irlanda e Svezia, l’equitazione per il bambino era già da tempo molto importante. Testimonianza di ciò è l’elevata diffusione in questi stati di varietà equine sotto i 148 cm di altezza, di indole adatta all’approccio con i più giovani cavalieri e l’attitudine allo sport necessaria ai primi passi nel mondo agonistico. Ne sono un valido esempio le razze New Forest, Dales, Dartmoor, Exmoor, Connemara, Fjord e Pottock.
Nel nostro paese, le due realtà principali erano quelle dell’Avelignese, in Trentino e del Bardigiano, originario appunto di Bardi, in provincia di Parma. Tuttavia, queste due razze erano selezionate per affiancare l’uomo nel lavoro in montagna, per cui vantavano taglia piccola e struttura resistente, ma decisamente non sportiva.
Queste razze, come anche l’Esperia, hanno caratteristiche morfologiche e attitudinali ben definite, ma il loro allevamento è effettuato sulla base di precise linee selettive, che li isolano dal resto dei pony europei. Il loro incrocio con i pony sportivi europei sarebbe uno snaturare il loro patrimonio genetico e secoli di storia.
Da questo ne deriva che, nell’Italia di alcuni anni fa, il bambino era costretto ad imparare la pratica equestre unicamente sul cavallo. Diretta conseguenza è stato un profondo gap con le altre nazioni, nel momento dello sviluppo di un’equitazione sportiva di livello europeo: gli altri piccoli cavalieri giocavano sui pony, mentre i giovani italiani erano indirettamente obbligati a una precoce disciplina.
Questo ha purtroppo operato una selezione negativa: basti solo pensare a quanto può essere diverso per un bambino cadere da un pony piuttosto che da un cavallo. Con la nascita dei circuiti internazionali di equitazione pony, l’Italia ha dovuto correre ai ripari per rimanere al passo con i tempi e dunque promuovere la produzione e l’utilizzo del pony sportivo.
Come negli altri paesi europei gruppi di allevatori hanno deciso di incentrare l’attenzione sull’allevamento del pony, essendo in presenza di una necessità di mercato, così, anche in Italia, si sente l’esigenza di un registro nazionale per i pony sportivi. Purtroppo però quello che manca in Italia è un registro di pony sportivi, cioè i pony da competizione per i ragazzi dai sei ai 16 anni, non è prevista una selezione, non esistono libri genealogici.
Quello che è stato fatto per il cavallo, e che viene fatto in tutti i registri europei, cioè la creazione di un libro genealogico con la selezione su base attitudinale, non è stato neppure pensato per i pony. La situazione di grave impasse all’allevamento italiano di pony precipita ora per i nuovi regolamenti europei, recepiti dalla normativa italiana, che impongono che ogni stallone utilizzato per riproduzione abbia una approvazione in uno stud-book riconosciuto dalla EU. Pertanto un pony nato in Italia, a meno che non sia iscrivibile in un registro europeo, non potrà mai essere stallone. Ne consegue che in Italia, seguendo le normative, non esiste alcuna possibilità di registrare i pony nati in Italia da soggetti approvati con documenti diversi da quelli dell’Anagrafe Equina, che riportano la dicitura “soggetto di origine sconosciuta”, e i pony nati anche da genitori stranieri non potranno diventare a loro volta stalloni. Ciò determina la perdita di tutto il patrimonio di dati, e la impossibilità di costruire qualcosa di duraturo.
In Italia ci sono ottimi pony sportivi, importati dall’estero, anche di grande genealogia. Perché non dare a questi soggetti la possibilità di riprodursi, perché non creare una filiera italiana per l’allevamento pony?
Alcuni anni or sono, insieme ad alcuni lungimiranti ed entusiastici amici abbiamo cercato di creare dal nulla una associazione pony, che avevamo denominata Sport Pony Lariano. Tale tentativo si è scontrato con l’ottusità delle istituzioni, che ci hanno vietato di approvare stalloni, con la risposta lapidaria “in Italia non esistono pony sportivi”. Un allevamento senza stalloni non è un allevamento e il progetto è miseramente fallito.
Non mi sono però dato per vinto e ho approfondito il discorso grazie alla razza Knabstrupper. Vorrei suggerire a tutti gli interessati la possibilità di creare a misura del mercato italiano un pony sportivo certificato, con documenti di razza, che segua linee di selezione programmate, ricorrendo al Knabstrupper.
Il Knabstrupper è un cavallo danese maculato, riconducibile a precursori napoletani e spagnoli, che è attualmente di interesse EU per il recupero delle razze a rischio di estinzione. La scelta del Knabstrupper dipende da diversi motivi:
- Esiste in Italia una Associazione Knabstrupper che ha ufficialmente ricevuto dalla associazione madre il riconoscimento di associazione fi glia, con l’autorizzazione a produrre certifi cati di origine. dal 2012 inoltre il Knabstrupper è stato riconosciuto come cavallo italiano, con la istituzione del Registro Anagrafi co Knabstrupper.
- Il Knabstrupper riconosce pony e cavalli di taglie differenti, che possono essere selezionati a seconda dello scopo allevatoriale. Esistono pony da avviamento all’equitazione e pony sportivi, per le discipline equestri ad alto livello. -Il pony Knabstrupper è molto raro e gli sforzi delle altre associazioni Knabstrupper, in danimarca, Svezia, Gran Bretagna e Germania sono soprattutto focalizzati sul cavallo, pertanto esiste un ampio margine di autonomia decisionale.
- Il registro Knabstrupper è un registro parzialmente aperto, che consente incroci con diverse altre razze, con la produzione di soggetti utilizzabili a loro volta in riproduzione secondo lo schema dell’incrocio di ritorno. Inoltre possono essere usate per produrre soggetti F1 anche fattrici senza documenti, con la iscrizione comunque del prodotto nel registro.
- Il Knabstrupper è un cavallo maculato, quindi colorato e per questo gradito ai bambini (il cavallo di Pippi Calzelunghe) e di buona indole, per questo gradito alle mamme.
IL KNABSTRUPPER, NOTO AI PIÙ COME IL CAVALLO DI PIPPI CALZELUNGHE, è un cavallo danese maculato, riconducibile ad antenati spagnoli e napoletani, che viene utilizzato essenzialmente per la monta inglese, ma anche per la monta americana nel suo tipo classico.
DAL 2002 ESISTE UNA ASSOCIAZIONE ITALIANA KNABSTRUPPER che nel 2012 ha visto riconoscere lo sforzo degli allevatori da parte del ministero dell’agricoltura, con la istituzione del Registro anagrafi co del cavallo Knabstrupper. oggi i Knabstrupper nati in italia hanno un passaporto italiano inclusivo di pedigree.
IL KNABSTRUPPER VIENE ALLEVATO IN DIVERSE CATEGORIE DI ALTEZZA: ci sono i cavalli (altezza tra 150 e 170 cm al garrese) di tipo sportivo, idonei soprattutto per le tre discipline di monta inglese, e di tipo classico (in germania chiamati “barocchi”), più adatti all’alta scuola o alla monta americana. esistono poi i pony, di tre tipi:
• tipo I tra 138-148 cm
• tipo II tra 128-138
• tipo III, tra 104-128.
Infine si stanno sviluppando i minipony, di altezza al di sotto del 104 cm.
Rivista Informa n.1 Gennaio / Febbraio 2018
Genetica e razze a rischio di estinzione. Medico esperto di riproduzione, si occupa di genetica delle razze-popolazioni a rischio di estinzione. Appassionato allevatore di Knabstrupper.