Non è facile collegare il comportamento con l’alimentazione, ma questo collegamento è molto netto e ciò è perfettamente logico essendo il comportamento regolato da precisi ormoni e neurotrasmettitori la cui funzione è regolata dagli alimenti.
Ne deriva che, se i cibi sono sani e completi le strutture deputate alla funzione comportamentale sono in grado di eseguire il loro lavoro, viceversa il meccanismo si inceppa in modo più o meno grave.
Reazioni avverse al cibo: cause e conseguenze
A tal proposito, è sotto gli occhi di tutti l’enorme aumento delle reazioni avverse al cibo quali allergie e intolleranze alimentari, le cui cause sono da ricercarsi in precisi inquinanti. Queste patologie sono rappresentate principalmente da congiuntivite, cheratite, otite, dermatite, gengivite e stomatite, gastrite, enterite e colite cronica e/o ricorrente. Ma non solo, si manifestano anche con disturbi comportamentali ben definiti e tutti riconducibili a stati ansiosi. La prima e forse più seria manifestazione legata al meccanismo appena descritto è l’imprevedibilità. Questo problema è purtroppo piuttosto comune nel cane che spesso si comporta improvvisamente in modo aggressivo e imprevedibile, specie all’incontro con altri cani, ma anche bambini o persone. Ciò spiega il numero di persone che, non essendo sicure delle sue reazioni, deve tenere il proprio cane col guinzaglio stretto, fra l’altro aumentando, in questo modo, le difficoltà di socializzazione con relative tendenze sospettose o manifestatamente ostili.
I disturbi legati al comportamento
Altre manifestazioni molto frequenti sono ’impulsività, l’agitazione costante, il nervosismo, l’abbaio continuo e spesso immotivato (un cane “normale” non deve abbaiare furiosamente alle persone che conosce bene), l’ansia da separazione, la paura del temporale o dei fuochi d’artificio, la distruttività, disturbi dell’attenzione, la marcatura inappropriata (defecare e urinare a sproposito), i disturbi del sonno, le ossessioni, le fobie, l’esplorazione ossessiva (della zampa, dell’ambiente e delle persone). Come potete notare, l’elenco è sorprendentemente lungo, ma che quanto esposto sia molto spesso provocato dalla presenza di precisi residui tossici nell’alimentazione è dimostrato dalfatto che una dieta che li elimini e che sia ricca di piante officinali selezionate, vede frequentemente regredire in tempi assolutamente brevi (una, due o tre settimane) i sintomi appena citati.
La soluzione
Preferite l’utilizzo del pesce, della carne biologica o di animali non derivanti da allevamento intensivo, chiedete aiuto al vostro veterinario o al vostro educatore cinofilo per facilitare i percorsi educativi del vostro cucciolo o rieducativi del vostro cane adulto e potrete avere maggiori delucidazioni su quale prodotto specifico utilizzare e su quali aziende produttrici di alimenti dietetici dovete puntare, ciò senza alcun rischio per il vostro amico a quattro zampe e con buone possibilità di migliorare il suo equilibrio psichico fisico e anche quello di tutti coloro che ci vivono insieme.