Nel cuore del Portogallo, nella cittadina di Golega, capitale del cavallo lusitano, dove l’Associação Portuguesa de Atrelagem (Associazione Portoghese di Attacchi) ha recentemente realizzato un museo di vetture ippotrainate, alcune antiche famiglie, che da generazioni allevano questa splendida razza di cavalli, conservano ancora le carrozze dei loro antenati.
Tra queste collezioni di famiglia, presso la Quinta da Broa, proprietà del Signor Manuel Tavares Veiga, nella penombra di un vasto edificio, dove veniva immagazzinato e conservato il prezioso olio d’oliva, si nasconde una piccola meraviglia: un Perth Dog-cart.
Nel XIX secolo i tipi di carrozze trainate da cavalli erano davvero numerosi. E ogni tipo era disponibile in un’ampia varietà di modelli. È il caso dei Dog-cart, vetture utilizzate per andare agli appuntamenti di caccia, portando i cani chiusi in appositi scomparti sotto i sedili.
Così, nel suo libro Kutschen Europas des 19. Und 20. Jahrhunderts pubblicato nel 2004, Andres Furger presenta 31 diversi modelli di Dog-cart a quattro ruote scelti tra i disegni pubblicati dai due maggiori periodici francesi dedicati al settore della carrozzeria, Le Guide Carrossier (1859-1914) e La Carrosserie Française (1890-1913). E questa presentazione è lungi dall’essere esaustiva. Riprova ne è che l’originalissimo Perth Dog-cart non compare nella vastissima selezione fatta da Andres Furger.
Il Perth Dog-cart prende il nome dalla città di Perth, in Scozia. Si tratta di un Dogcart a quattro ruote caratterizzato da un cassone a fondo piatto, privo di passaruota, comprendente sotto i suoi due sedili dos-àdos i vani per i cani, ventilati da due file di pannelli con fessure per areazione.
La particolarità di questo modello risiede nella perfetta simmetria della sua struttura, dove la parte anteriore e quella posteriore sono identiche e solo la orfanella, situata nella parte anteriore le differenzia l’una dall’altra.
Questo nuovo modello di Dog-cart era stato presentato all’Esposizione Internazionale di Londra nel 1862. Usciva dalle officine della William Thomson &Co-Perth Carriage Works, situata al numero 46 di Canal Street a Perth, una ditta di carrozzerie fondata nel 1797, secondo un annuncio pubblicitario. Veniva proposto al prezzo di 50 ghinee, nella versione per cavallo singolo in rovere verniciato o in mogano, mentre una Wagonette, facilmente trasformabile in Dog-cart a quattro ruote, dello stesso produttore e alla stessa esposizione, costava 65 ghinee (The International Exhibition of 1862, The Illustrated Catalog of the Industrial Department, vol. I, n. 1440).
La pubblicazione The Sporting Gazette del 2 gennaio 1864 riportava « l’ormai famoso Perth Dog-cart è stato inventato e prodotto per nove anni da William Thomson, carrozziere di Perth. Durante questo periodo, ha costruito su ordinazione più di 800 esemplari per sportivi, soldati e diversi gentiluomini in questo paese, nel continente, in India e nei due continenti d’America ».
Numerose le testimonianze di soddisfazione da parte dei proprietari di questo Dogcart ne dimostrano il successo definendolo « il più economico, il più leggero, il più utile e il più comodo che sia mai stato presentato al pubblico ».
Alcuni esempi tra queste testimonianze illustrano l’entusiasmo per questo originale e nuovo Dog-cart. Il 23 giugno 1862, il capitano A. J. Mac Donald dichiarò da Karachi, dove era di guarnigione: « Tutti coloro che hanno visto il Dog-cart lo ammirano molto. Ne sono molto felice. Può andare ovunque. L’ho guidato al galoppo attraverso una trincea di 3 piedi e l’ho superata molto facilmente”. Il 30 novembre 1862, N.P. Grant, chirurgo del 12° reggimento di cavalleria del Bengala, India centrale, scrisse a W. Thompson: « Ho avuto uno dei tuoi Dogcart a quattro ruote per più di un anno.
Ha resistito bene agli agenti atmosferici, è molto buono su strade sconnesse ed è adatto per uno o due cavalli. » Infine, il 19 giugno 1889, Lord Middleton informò il signor Thomson di essere « perfettamente soddisfatto del suo Dog-cart a quattro ruote sotto ogni aspetto”.
Grazie al suo grande successo questo Dogcart venne copiato da diversi produttori britannici, tra cui l’importante e famosissima casa Windover.
Quarantacinque anni dopo la creazione di questo Dog-cart, Le Guide du Carrossier nel suo numero 295 del 15 febbraio 1907, pubblicò un disegno (n° 1163) raffigurante un Dog-cart di Perth, accompagnato dal seguente commento: « Questo modello di Dog-cart è inglese. Si differenzia da quelli fin qui pubblicati per la parte posteriore allungata in modo tale da determinare l’eliminazione della consueta pedana, pedana che si sviluppa dato che la seduta è occupata.
Inoltre, l’intera carrozzeria, con le sue feritoie e la forma della sua plancia arrotondata nella parte anteriore e posteriore, è essa stessa una novità per la maggior parte dei nostri abbonati nel continente». Se Le Guide du Carrossier indica che “questo modello è inglese”, omette di specificare che si tratta di un vecchio modello ben lungi dal costituire, come sostiene, “una novità”.
In effetti, il disegno n° 1163 pubblicato da Le Guide du Carrossier nel 1907 è solo una copia quasi esatta, a parte alcuni dettagli (forma delle lanterne, porta-cacciagione sotto la cassa), della tavola n° 16 pubblicata su The English Coach Builders Record che riportava il Perth Dog Cart apparso all’Esposizione Internazionale di Londra nel 1862.
I due disegni mostrano la stessa vettura: stesso fondo piatto senza passaruota, che si estende posteriormente simmetricamente all’anteriore, stessa carrozzeria rettangolare, stessa disposizione dei pannelli per areazione in due file verticali, stessi fregi di colonnine a coronamento delle fiancate. L’esempio di questo Dog-cart apparso nel 1862 e presentato nel 1907, quarantacinque anni dopo, come novità, dimostra che la moda, in fatto di carrozzeria come in tutti i settori, è un eterno revival.
Quindi, come datare correttamente il Dog-cart di Golega? Non ha marchio del fabbricante visibile esternamente. Devi rimuovere le ruote per scoprire il marchio «J A C» inciso su uno dei perni della bronzina dell’assale. Per il momento, questo marchio non è identificato (Foto 2).
Se fosse stato costruito nella seconda metà dell’Ottocento, all’epoca della sua grande voga in Inghilterra, avrebbe portato il timbro del suo inventore William Thomson, o quella di un suo imitatore inglese. È più probabile che si tratti di una manifattura successiva, probabilmente portoghese, dopo la pubblicazione del disegno n° 1163 della Guida del Carrozziere nel 1907. Non c’è da stupirsi: grazie ad una rete internazionale di filiali e corrispondenti La Guida del Carrozziere distribuiva i suoi cataloghi in tutta Europa, in entrambe le Americhe e perfino in Asia.
Molto popolare, sembra, nella seconda metà del XIX secolo, il Perth Dog-cart è diventato estremamente raro. Le uniche copie conosciute, ad oggi, sono quella di Golega, una seconda firmata William Thomson la cui fotografia è stata pubblicata su Facebook senza alcuna indicazione della sua ubicazione, e, secondo Mario Broekhuis, altre due o tre situate in Gran Bretagna.
Anche se il Perth Dog-cart di Golega non è esattamente un unicum, può tuttavia essere ammirato come rarissimo testimone del più originale tipo di Dogcart mai progettato: il Perth Dog-cart.
- 1. Perth Dog-cart (Golega, Quinta da Broa, Coll. Manuel Tavares Veiga).
- 2. Marchio «J A C» su perno della bronzina dell’assale del Dog-cart di Golega.
- 3. The English Coach Builders Illustrated Record of the International Exhibition 1862, tavola n.16.
- 4. Manifesto pubblicitario della casa costruttrice William Thomson & Co di Perth.
- 5. Perth Dog-cart a Haddington (Coll. Mario Broekhuis).
- 6. Dog-cart n° 1163, Le Guide du Carrossier, n° 295/1907.
- 7. Il Colonnello Dickson a Bangalore (India) verso il 1870 (Coll. Mario Broekhuis).
- 8. Dog-cart di William Thomson a Perth (Facebook).
- 9. Il Perth Dog-cart della Quinta da Broa condotto da Manuel Veiga nel Dressage del Campionato Nazionale di Attacchi a Lisbona nel 1988.
Ringrazio gli amici Mario Broekhuis e José Folque de Mendoça, il primo per la documentazione e le vecchie fotografie che mi ha fornito, il secondo per aver potuto, grazie alla gentile autorizzazione del Signor Manuel Tavares Veiga, smontare le ruote di questo Dog-cart e scoprire il marchio «J A C» inciso su uno dei perni della bronzina dell’ assale.