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16 Ottobre 2024

Voglia di Tradizione: Carrozze da Re

A dire il vero re Carlo III non avrebbe avuto neppure bisogno di essere incoronato, in quanto era già stato ufficialmente acclamato re ed era, per così dire, entrato in servizio, tre giorni dopo la morte dell’augusta madre, tanto è vero che anche Edoardo VIII regnò senza mai essere stato incoronato.

Ma come la mettiamo con la tradizione che ha tenuto incollato agli schermi televisivi il pubblico di mezzo mondo? In tali cerimonie, si sa, che carrozze e cavalli occupano prepotentemente la scena e quindi qualche precisazione è doverosa.

La tradizione va dunque rispettata – ma fino a che punto? Agli occhi del pubblico tutto ha ricalcato schemi già visti e rivisti, ma per chi si occupa di carrozze una novità c’è, e non da poco. I reali hanno percorso, infatti, il tragitto di andata da Buckingham Palace fino all’Abbazia di Westminster nella cosiddetta “Processione del Re” a bordo del Diamond Jubilee State Coach, l’ultima carrozza entrata a far parte della collezione dei reali inglesi e in uso solo dal 2014. Ebbene, nonostante l’aspetto decisamente tradizionale, questa carrozza di gala ha subito una profonda evoluzione in chiave super-tecnologica.

Il DIAMOND JUBILEE STATE COACH
Se l’estetica parla vistosamente di tradizione, molte sono le concessioni alla tecnologia moderna, volte a rendere la carrozza molto più confortevole e in linea con il periodo di costruzione, senza voler scimmiottare ciò che appartiene ad altre epoche dove le conoscenze di tecniche e materiali erano ben diverse.

Innanzitutto, a differenza di tutte le sue precorritrici in legno, la cassa è in alluminio, cosa che le conferisce maggiore robustezza e stabilità.

In quanto agli optional: i finestrini delle portiere scorrono elettricamente, è dotata di impianto di illuminazione e di riscaldamento/ aria condizionata.

All’esterno sei stabilizzatori idraulici impediscono l’ondeggiamento della cassa, ai cui lati quattro sospensioni con molle a C in acciaio tubolare, opportunamente camuffati con l’impiego di foglia d’oro provvedono ad un molleggio piacevole. Le ruote, progettate da Terry Sainty, famoso campione australiano di “dragracing”, sono fabbricate usando proprio quei materiali e quella tecnica, che hanno permesso alle auto di stabilire il record del mondo di velocità ed ottenendo manufatti estremamente robusti e leggeri in alluminio aeronautico.

La carrozza, nonostante le concessioni alla modernità, può tuttavia essere considerata un piccolo museo su ruote. Infatti nelle intenzioni del costruttore doveva racchiudere la storia e il patrimonio del Regno Unito, incorporando materiale proveniente da edifici storici, navi e altri manufatti britannici, affinché risultasse una rappresentazione particolarmente ampia di grandi eventi, figure e oggetti di oltre 1000 anni di storia, elementi direttamente correlati a più di trenta re e regine d’Inghilterra, Scozia e Irlanda e ai personaggi più influenti della Gran Bretagna.

Ad esempio, la corona dorata sopra l’imperiale è stata scolpita nel legno di quercia proveniente dalla nave ammiraglia di Lord Nelson, la HMS Victory, costruita intorno al 1760. L’interno di questa è stato predisposto per alloggiare una telecamera in grado di riprendere la scena circostante da una posizione privilegiata.

L’intera modanatura decorativa interna alla carrozza, che fa da cornice alle parti in tappezzeria dei sedili e delle portiere in seta color paglierino, è costituita da una lunghissima serie di piccoli quadrati in legno, tutti identificati da targhette in ottone. Sono provenienti, ad esempio, dalla Torre di Londra, dall’Abbazia di Westminster, dalla Cattedrale di St. Paul, dal Castello di Edimburgo e da tutti gli altri castelli di proprietà della monarchia, da chiese, navi, reperti di battaglie storiche – ad esempio Waterloo. Sono oggetti legati a tantissimi personaggi famosi, tra cui Shakespeare e Darwin, oppure ricavati dalle basi antartiche del Capitano Scott e di Sir Ernest Shackleton, nonché uno in particolare ricollegabile al melo che ispirò a Sir Isaac Newton l’idea sulla legge di gravità e che non poteva mancare in questa collezione.

Così anche i braccioli erano parte dell’arredamento dello Yacht Britannia. In tutto sono oltre 100 i particolari di provenienza da fonti certe. Infine la decisione di re Carlo di servirsi del Diamond Jubilee State Coach per il primo trasferimento è stata dettata dal desiderio di incorporare nella cerimonia un elemento di provenienza dal Commonwealth, non solo per il luogo di costruzione, ma anche per gli innumerevoli particolari, facenti parte dei doni ricevuti dai reali britannici da nazioni appartenenti a quella sfera, come ad esempio il Canada. Per analoghe ragioni di inclusione, durante la cerimonia una parte dei canti è stata gallese, viene suonata musica greco-ortodossa in ricordo del padre, Principe Filippo che di quel paese era originario e si è esibito anche un coro gospel. Per gli amanti delle cifre, il Diamond Jubilee State Coach è lungo circa 5 metri e mezzo, alto 3 metri e pesa più di 3 tonnellate.

GOLD STATE COACH

Terminata la cerimonia all’interno dell’Abbazia di Westminster, la coppia reale ha ripercorso in senso inverso lo stesso tragitto, di soli 2 km rispetto agli 8 km percorsi da Elisabetta II nel lontano 1952, salendo a bordo del Gold State Coach, l’enorme cocchio dorato, per quella che viene detta la “Processione di Incoronazione”.

Si tratta di un ammirevole capolavoro dotato di sculture elaborate ricoperte da foglia d’oro e pannelli rivestiti di pitture: una vera opera d’arte. Usata per la prima volta da Re Giorgio III per l’apertura del Parlamento nel 1762, ha accolto a bordo per la cerimonia di incoronazione tutti i monarchi britannici a cominciare da re Guglielmo IV nel 1830 per terminare nel 1926 con la regina Elisabetta II.

In considerazione dell’età, del peso e della limitata manovrabilità, il suo impiego è stato riservato solo alle occasioni più importanti come appunto le incoronazioni, i matrimoni reali e i giubilei del re o della regina. Disegnata da William Chambers e costruita dal carrozziere londinese Samuel Butler, risale agli anni intorno al 1760 ed è al terzo posto per vetustà nel patrimonio di carrozze conservate nel Regno Unito, la seconda se si considerano solo quelle in grado di viaggiare.

I pannelli furono dipinti da Giovanni Cipriani e le sculture dorate che decorano l’esterno comprendono tre cherubini sull’imperiale, che rappresentano l’Inghilterra, l’Irlanda e la Scozia, mentre i tritoni ai quattro angoli stanno a significare la potenza imperiale britannica. La cassa è appesa a cinghioni in cuoio marocchino, dello stesso colore dei finimenti dei cavalli, fissati con fibbie dorate e senza ulteriore molleggio.

La tappezzeria all’interno è in velluto e seta di colore rosso. In origine veniva guidato dalla serpa e solo successivamente si passò alla guida à la D’Aumont con i cavalli che, dato il peso, possono procedere solo al passo. Una delle caratteristiche, che ne limitano molto l’uso, è la conclamata scomodità per i passeggeri. Re Guglielmo IV, da buon ufficiale navale, la paragonava alla sensazione di chi, a bordo di una nave, viene “sballottato nel mare in tempesta”.

La regina Vittoria si lamentava della sconfortante oscillazione della cassa, non solo in avanti e indietro, ma anche in senso trasversale, mentre re Giorgio VI definì il trasferimento da Buckingham Palace all’Abbazia di Westminster per la sua incoronazione come “uno dei passaggi più scomodi mai provati nel corso della sua vita”. Pur non ovviando al poco incoraggiante scricchiolio di tutte le parti della carrozza, Re Giorgio VI, subito dopo la seconda guerra mondiale, ordinò la gommatura delle ruote fino ad allora dotate di cerchioni in ferro, il che ne migliorò leggermente la comodità per i passeggeri. Ciononostante, pochi anni dopo, nel 1953, la regina Elisabetta II non disdegnò di affermare che viaggiare a bordo di quella magnificenza era “orribile” e “per niente confortevole”.

In ogni caso la manutenzione del Gold State Coach è continua, garantendone una condizione ottimale per l’utilizzo, anche se poco frequente, soprattutto se si pensa che per uscire dalla rimessa reale ogni volta deve essere tolta una parete con tanto di finestra e la vettura viene spinta fuori dall’edificio da 20 membri dello staff. In cifre, il Gold State Coach pesa 4,5 tonnellate, è lungo 7,3 metri e alto 3,7 metri.

E’ stato accompagnato durante la processione da 6.000 membri delle forze armate, da personale dipendente proveniente da ogni angolo della Gran Bretagna e del Commonwealth, mentre migliaia di veterani e 450 rappresentanti di associazioni caritatevoli hanno potuto seguire il corteo da una piattaforma loro dedicata davanti a Buckingham Palace: sembra che si sia parlato di una quantità enorme di persone implicate, ma in realtà i numeri sono molto inferiori ai 16.000 partecipanti che accompagnarono la Regina Elisabetta II lungo gli 8 km che la riportarono in circa 45 minuti a palazzo dopo l’investitura.

I CAVALLI E I LORO ADDETTI

Entrambe le carrozze sono state guidate à la D’Aumont, il Diamond Jubilee State Coach da 6 cavalli, il Gold State Coach da 8 cavalli, tutti definiti come “Windsor Grey”. In effetti non si tratta di una particolare razza, ma vengono selezionati tra esemplari di Cleveland Bay e razze tedesche o olandesi, per il loro temperamento e ovviamente per il tipico mantello grigio.

Questi sono diventati i cavalli ufficiali della corte inglese a partire dal 1920, quando andarono a rimpiazzare i “Royal Honoverian Creams”, cavalli di razza Hannover con un rarissimo mantello color caffelatte, coda dai crini arricciati e profilo montonino. In occasioni meno importanti e con carrozze di minore prestigio, vengono impiegati cavalli bai di razza Cleveland Bay, l’ultima razza di cavalli mezzosangue tuttora allevata nel Regno Unito.

cavalli vengono dapprima addestrati sotto la sella e tuttora, se si passeggia in St. James’s Park alle 5 di mattina, è possibile vederli passare per la loro sgambatura giornaliera.

Nel caso del Gold State Coach, un particolare che pochi hanno notato è la dotazione, per ogni jockey, di una specie di bastone da passeggio con un uncino in fondo: in caso di bisogno, serve a tenere sollevata in curva la tirella.

In quanto al freno, dietro a questa carrozza procedeva al passo l’ultimo discendente di quattro generazioni della famiglia Oates, che ha svolto mansioni legate ai grandi eventi dei monarchi inglesi, dal trisavolo che prese parte all’incoronazione di Giorgio VI, al nonno presente all’incoronazione di Elisabetta II, al padre che operò durante il giubileo d’argento di quest’ultima nel 1977 e adesso Martin Oates che ha ricoperto in questa occasione la funzione di “brakeman” (l’uomofreno). Essa consiste nel controllare che il cocchio, in posizione di arresto, non avanzi e non indietreggi.

L’attuale capo cocchiere, Matthew Power, afferma che in simili occasioni gli si rizzano i capelli per tutti gli imprevisti che possono rovinare l’evento anche se i cavalli sono stati selezionati per temperamento e perfettamente addestrati.

A parte i jockey, per tradizione con i capelli corti, senza baffi né barba, accanto ai cavalli che procedono al passo camminano otto groom, mentre a fianco della carrozza procedono sei valletti e quattro guardie del corpo.

Testo Di Elvezia Ferrari. Photo Cerdits: Carrozze&Cavalli, www.Tatler.com, Archivio Redazione.

1 – Processione di Incoronazione dall’Abbazia di Westminster a Buckingham Palace

2 – Stemma emblema dell’incoronazione

3 – Il Diamond Jubilee State Coach costruito in Australia dal carrozziere W. J. Frecklington in uso solo dal 2014.

4 – 5 – 6 – 7 – Corona dorata in legno, e interni con modanatura decorativa costituita da piccoli quadrati in legno tutti etichettati

8 – Attacco a sei cavalli “Windsor Grey” per il Diamond Jubilee State Coach.

9 – Il Gold State Coach progettato da William Chambers e costruito da Samuel Butler nel 1760.

10 – 11 – 12 – Particolari: sculture dorate, dipinti di Giovanni Cipriani e interni.

13 – A fianco procedono 8 groom, 6 valletti e 4 guardie del corpo.

14 – Il lungo corteo dell’Incoronazione da Westminster a Buckingham Palace, tra ali ininterrotte di folla







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