Nell’ultimo mezzo secolo di storia contemporanea l’intero settore primario, in particolare l’agricoltura e la zootecnia, ha subito un intenso processo di modernizzazione con l’obiettivo di assicurarsi delle produzioni sempre maggiori dal punto di vista quantitativo e qualitativo.
Questo non è accaduto solo per aumentare la redditività delle imprese agro-zootecniche ma anche e soprattutto per tutelare e andare incontro alle esigenze di un consumatore che si è rivelato essere sempre più attento alla propria alimentazione e interessato non solo al cibo in sé ma anche all’intera filiera produttiva, dalla coltivazione e allevamento fino alla trasformazione industriale e alla grande distribuzione.
Da parte dei consumatori si avverte sempre più pressante la richiesta che gli animali destinati al consumo alimentare siano trattati bene e il tema del benessere animale è stato messo sempre più in evidenza in quanto ritenuto, ormai da tutti, fattore fondamentale per garantire all’animale uno stato di salute psicofisico ottimale e al consumatore un prodotto salubre e di qualità.
Per dare risposta a questa esigenza, la normativa comunitaria su questo argomento si è costantemente ampliata negli ultimi anni e sembra destinata ad intensificarsi ulteriormente negli anni a venire.
Il benessere degli animali destinati alla produzione alimentare dipende in larga parte dalle pratiche gestionali da parte dell’uomo. Sono numerosi i fattori che possono influire sul loro benessere, ad esempio il tipo di strutture di stabulazione e le zone di riposo, lo spazio a disposizione e la densità dei capi, le pratiche chirurgiche come per esempio il taglio della coda, etc.
Norme armonizzate a livello di Unione sono attualmente in vigore per numerose specie animali e per varie questioni che influenzano il benessere animale. La direttiva 98/58/CE del Consiglio, come di recente modificata dal Reg. UE 2017/625, definisce norme minime per la protezione di tutti gli animali negli allevamenti, mentre altre direttive specifiche riguardano la protezione di singole categorie animali quali i vitelli, i suini e le galline ovaiole. Oltre agli animali da allevamento, anche gli animali impiegati negli esperimenti di laboratorio e gli animali selvatici ospitati negli zoo sono tutelati dall’esistenza di appositi standard armonizzati a livello di Unione europea.
Tali norme sono costantemente aggiornate grazie all’Efsa che contribuisce ad elaborare pareri a supporto delle modifiche normative con valutazioni scientifiche che sono di aiuto ai gestori del rischio nell’individuare metodi per ridurre il dolore, il disagio e altre forme di sofferenza negli animali, migliorando il loro benessere dove possibile.
I Servizi Veterinari delle Aziende Sanitarie, nell’ambito dei controlli di competenza, verificano che siano rispettate le disposizioni di legge e i requisiti minimi affinché sia garantito il benessere degli animali, non solo in allevamento, ma anche durante il trasporto e nell’ambito della macellazione ed eventuale abbattimento degli stessi.
I medici veterinari libero professionisti supportano gli allevatori nel processo di crescita e modernizzazione delle aziende zootecniche per elevare le condizioni di benessere degli animali.
L’attività dei medici veterinari in questa disciplina è fornire soluzioni ad alto valore operativo su scala globale, in grado di proporre sistemi e pratiche innovative, su base scientifica, per migliorare la salute e la qualità della vita degli animali.
A cura di Daniela Mulas