Sul palcoscenico di Fieracavalli 2023 grande successo per le tre serate del Gala d’Oro ARTe’ con la regia artistica di Antonio Giarola e la presenza di grandi ospiti nazionali ed internazionali.
di Emanuela Brumana. Photo credits: Gaetano Cuccinotta, Flavio Michi, Riccardo Fazo Romano. Si ringraziano Antonio Giarola e Proeventi per la collaborazione.
Nel Padiglione 8 il pubblico ha visto alternarsi star affermate dell’arte equestre come Santi Serra Camps con i suoi cavalli arabi in libertà, nonché Clemence Faivre in un elegante numero senza briglie ispirato a Magritte.
Applauditissime Amalia Gnecchi Ruscone con il sua esibizione a rappresentare l’arte di Picasso e ancora Giulia Giona con i suoi cinque frisoni pronti ad interpretare una delle opere più famose di Marc Chagall.
A tutto campo i Butteri, l’Accademia del Nero Luminoso, e, ospiti speciali, la Fanfara a Cavallo della Polizia e il 4^Reggimento dei Carabinieri. Con il Gruppo Voltige e le Ballerine del Gala d’Oro ecco le carrozze del Gruppo Italiano Attacchi. Infatti, fra gli artisti e protagonisti, che hanno studiato le loro esibizioni sul tema dell’arte proposto dal regista, ha fatto la sua presenza in scena anche il Gruppo Italiano.
I Soci GIA, impeccabili cocchieri, si sono esibiti con eleganti carrozze adatte ad una uscita a teatro, come si conviene in un Galà d’Oro dedicato all’Arte. Infatti lo spettacolo “ARTè” di Antonio Giarola, attraversa i secoli dell’arte in modo estremamente originale, facendola vivere attraverso il cavallo.
Gli attacchi stanno perfettamente dentro questa intuizione del regista non solo perché tante immagini di carrozze sono state dipinte da famosi pittori da Monet, a Degas, fino ad Henri de Toulouse-Lautrec, che ispirava appunto il numero, ma perché la bellezza del cavallo o dei cavalli viene esaltata scegliendo per loro modelli di carrozze adatte. E questo hanno fatto i nostri Soci nel Galà scegliendo autentiche opere d’arte a cui attaccare i loro cavalli. Usiamo il termine “opere d’arte” perché tali sono, essendo carrozze costruite da famose case costruttrici più di un secolo fa e, come modelli unici, erano progettate e realizzate su misura per le esigenze di nobiluomini e gentildonne.
Accompagnato dalle note di Gaite’ Parisienne di Offenbach, Giuseppe Usai faceva il suo ingesso in campo con un elegante Landau di inizi Novecento, firmato Petti a Napoli, attaccato ad una pariglia di cavalli PRE.
Una gentil signora abbigliata per l’occasione e con un delizioso copricapo è seduta in carrozza e, a fianco del cocchiere, un servitore di carrozza in livrea e cilindro è pronto ad ogni richiesta: insomma un quadro di autentica perfezione.
Ancora una carrozza di servizio a seguire, è una lucente Milord con alle stanghe due cavalli Spagnoli e alle redini l’esperto Francesco Tosi; due fantastiche ballerine a salutare il pubblico, che, al momento opportuno, il groom avrebbe fatto scendere per il numero di danza successivo. Attira l’attenzione il bel Brougham firmato Cesare Sala, famoso carrozziere milanese: una vettura chiusa risalente a metà 800 usata prevalentemente come trasporto pubblico in città condotta dal perfetto cocchiere Davide Senziani e attaccata a un singolo Frisone, che avanza maestoso ed elegante nell’arena.
Dal Friuli un raro Landau di Foreman di fattura inglese, costruito a nella prima metà dell’ 800 e di proprietà di Roberto Marasco, alla guida di una pariglia di Lipizzani in livrea da cocchiere, la signora Vania come groom e quattro elegantissime ballerine a bordo .
Infine un Gran Duc di proprietà de La Lodovica, risalente alla prima metà dell’ottocento e firmato dal milanese Belloni e alla guida dall’espertissimo guidatore ungherese Zoltan Kis che presenta una stupenda pariglia di Lusitani.
Fanali accesi, livree eleganti, immancabili cilindri, lussuosi finimenti e servitori di carrozza pronti a garantire la sicurezza e a mettersi a disposizione delle ballerina sorridenti in campo per la successiva esibizione.
Dopo una sosta, la colonna ordinata delle vetture è pronta a riprendere l’itinerario all’interno della scena e a guadagnare l’uscita fra volte e diagonali ben disegnate, con i cavalli sempre agli ordini procedendo a ritmo di musica fino al saluto finale rigorosamente con la frusta, come si conviene ai perfetti cocchieri. E fra calorosi applausi del pubblico.
Poesia, emozioni, armonie in queste tre serate di Fieracavalli, che hanno entusiasmato le migliaia di spettatori che non hanno mai lesinato applausi. Il successo del Galà d’oro ARTe’ sta nella bravura degli artisti, ma soprattutto nella brillante intuizione di Antonio Giarola di far rivivere le opere d‘arte attraverso il cavallo; e riuscire a farlo a questi livelli, come dice il titolo del gala Arte’!! Per legare le celebrazioni dei 125 anni al suo costante impegno verso i più fragili, Fieracavalli ha dedicato le tre serate del Gala d’Oro a tre differenti tematiche di sostenibilità sociale e inclusività.
La serata di giovedì ha affrontato il tema della violenza sulle donne – più che mai attuale – mentre il venerdì e il sabato sera hanno visto protagoniste, rispettivamente, l’AGDB Associazione Sindrome di Down Onlus per un momento di riflessione dedicato alle persone affette dalla Sindrome di Down e l’iniziativa Ri.Abilitiamoci dell’Associazione Progetto Islander Onlus, quest’anno dedicata ai bambini oncologici dell’Ospedale Regina Margherita di Torino.
La colonna delle carrozze è in campo ordinatamente disposta, con cavalli impeccabili, groom attenti e cocchieri in livrea: le ballerine del Galà d’Oro cominciano le danze.