Buongiorno dottoressa Susanna, volevo porle delle domande riguardanti l`ubbidienza del cavallo: sono circa 3 mesi che prendo lezioni in un maneggio e da altrettanto tempo faccio passeggiate. Premetto che non uso sempre lo stesso cavallo, a volte non ho problemi a farmi ubbidire, invece altre volte mi capita che il cavallo non vuole “partire“; o durante la passeggiata decide lui di fare trotto o galoppo; o a volte ancora peggio si “oppone“ ai comandi. Volevo chiederle se tutto questo dipente dal carattere di ciascun cavallo? o sono io che non riesco a far capire al cavallo cosa intendo fare? Ho notato che il mio istruttore quando io sono in difficoltà , usa spesso dei comandi a voce, con esito positivo; se lo facessi io, mi ascolterebbero i cavalli? ho riconoscono solo la voce del loro padrone? Per farmi ubbidire ci vuole “polso“ o gentilezza? Grazie molte dottoressa Susanna. Distinti saluti. Federico
- Ospite ha scritto 22 anni fa
Salve Federico, non sono dottoressa, non ancora per lo meno. Prima di tutto Benvenuto nel mondo dell’equitazione e dei cavalli. Il suo messaggio è pieno di spunti e spero di riuscire a soddisfare tutte le sue curiosità . Lei dice che non usa sempre lo stesso cavallo: sa perché? Usando cavalli diversi impariamo ad adattare le nostre nozioni e noi stessi ad animali che sono di fatto diversi, come testa e come fisico; ecco perché andare a cavallo non è come andare in moto. L’esercizio è valido proprio perché con alcuni cavalli istintivamente ci capiamo e con altri è più difficile. Imparando a comunicare con ciascun cavallo nel modo che per lui è più chiaro e riuscendo ad adattare velocemenete noi stessi e quello che sappiamo, al cavallo di turno, raggiungiamo quella competenza che fa di noi un miglior cavaliere. Quindi nessun problema, anzi, ha davanti a sé un cavallo o dei cavalli che le insegneranno molto più di quelli che rispondono subito “senza fiatare” ai comandi che da loro. Questi sono cavalli da scuola, penso, e questo fa di loro degli animali stufi e bistrattati: uno li tira troppo in bocca, l’altro gli da troppo di gambe….quando trovano uno che ha un carattere più debole del loro…ci provano e vincono! Questo non vuol dire che bisogna arrabbiarsi, no! Io sono per i metodi non violenti e quindi mai prendersela con il cavallo. Questi rifiuti del cavallo non sono altro che importanti possibilità d’imparare a migliorarsi. Analizziamo cosa possiamo fare meglio per farci capire e soprattutto per far sì che quello specifico cavallo accetti di seguire le nostre indicazioni. Sicuramente provi con la voce, di solito sono abituati e lo fanno con tutti. Poi, cosa più importante, provi a fare un giochino (ci provi a casa, se no in passeggiata perderebbe il gruppo): quando il cavallo si ferma e non vuole più proseguire, ok, si metta rilassato, respiri, e lo accarezzi fino a quando lo sente rilassato, davvero rilassato, sotto la sua sella. Dopodicchè a voce (questo serve a noi) gli dica che adesso farete tre passi al passo, solo tre passi. Quando è pronto e solo quando si sente pronto, senza irrigidirsi, li faccia, solo tre ed alt. Noti che ho detto “li faccia” e non “glieli chieda”: con questo intendo che deve farli come se fosse la cosa più naturale del mondo e senza pensare che il cavallo, prima, non aveva voluto farli: se ci pensa, il cavallo non li farà di nuovo! Ed ancora tante carezze come se il cavallo avesse vinto il Gran Premio! Poi di nuovo, altri tre. Piano piano (anche nell’arco di diversi giorni…non chieda al cavallo tutto e subito) quest’esercizio vi metterà meglio insieme e vi darà la possibilità di fare un lavoro senza intoppi a casa e fuori in passeggiata. Alla fine amerà questo cavallo molto più di quelli facili che hanno sempre obbedito al volo! Io ho sempre creduto che fosse molto più importante e gratificante imparare a comunicare con il cavallo ed averlo dalla nostra parte, piuttosto che fare un esercizio solo perché l’istruttore fa andare il cavallo a voce, che ne pensa? Se un cavallo “lavora” nella nostra stessa squadra, invece che contro di noi, quella non è più obbedienza ma collaborazione. Per quanto riguarda Polso o Gentilezza, se per polso intende le botte, direi senza dubbio che per me vince la Gentilezza. Ma se per Polso intende determinazione aggiungerei che il rapporto con il cavallo è fatto di Gentilezza e Determinazione, saggiamente e finemente miscelate. Pensa che una donna potrebbe amarla se lei la frustasse per stare con lei? Non credo. Ma spesso le donne non amano neanche quegli uomini che pendono dalle loro labbra e fanno prendere sempre le decisioni a loro. Le risulta? Il cavallo è un essere vivente decisamente molto “femminile” in questo: vuole essere capito, amato per quello che è, rispettato e soprattutto adora fare le cose insieme ! Spero di esserle stata d’aiuto. Mi faccia sapere. Buona Serata. Susanna
- Ospite ha risposto 22 anni fa
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