A quanto pare è un argomento ricorrente…il problema che mi pongo io a differenza dell`utente che mi ha preceduto è la questione prettamente allevatoriale riguardante il COSA allevare.
Mi sono sempre piaciuti i cavalli cosiddetti versatili e credo che i cavalli americani rientrino a pieno titolo in questa categoria,ho anche valutato l`ipotesi Maremmano o Murgese ed altri,ma parliamoci chiaro,per allevare è necessario che il ciclo abbia un inizio ed una fine,cioè fattrice-stallone-puledro-vendita e per poter continuare,per forza di cose bisogna tenere conto nella scelta della razza da allevare non solo del piacere e delle soddisfazioni che ciò può darti ma anche dell`effettivo riscontro sul mercato che i tuoi prodotti otterranno una volta allevati.
Ahimè mi sono reso conto che il cavallo italiano non “tira“ per niente,a Verona ho appositamente assistito alle aste,ciò che emerge palesemente è che per acquistare un figlio del campione italiano,1° class. al performance test,nipote del campione mondiale di salto ostacoli etc.,ti bastano poche migliaia di euro e spesso l’allevatore non riesce nemmeno a piazzare il puledro,mentre per acquistare il figlio dello stallone che riesce a far entrare tre vitelli in un recinto(sempre per esempio) non te ne bastano quindicimila; sarà la moda del momento sarà quello che vuoi ma purtroppo è così. A questo punto la scelta è obbligata,cavalli americani!
Personalmente amo i cavalli,per cui secondo me sono tutti meravigliosi,però per poter allevare devi anche poter vendere,è inutile pensare di poter fare diversamente ed a questo punto il fattore business entra giocoforza nel discorso,perciò l`unica razza a mio avviso che può dare un minimo di garanzie di riuscita (premesso che con i cavalli le certezze sono veramente poche e che solo in pochi possono permettersi il lusso di allevare per mestiere) è il cavallo da monta western.
Ultimamente a Fieracavalli da vari “esperti“ del settore mi è stata sconsigliata la scelta Appaloosa,adducendo motivazioni quali la notoria instabilità mentale e caratteriale di questa razza….ma sarà vero?
A questo punto o Quarter o Paint,ma a dire il vero(tanto per non farmi mancare nulla) mi piacerebbe iniziare acquistando due fattrici una Q. ed una P. orientandomi poi sulla fecondazione artificiale per la scelta degli stalloni.
Per quanto riguarda i prezzi,sempre consultandomi con gli “esperti” di cui sopra,sono giunto alla conclusione che per avere una discreta fattrice,magari “negli anni“,si può orbitare intorno ai 2500/3000 €uro,sarà vero?
Premesso che posseggo già cavalli,un castrone e due femmine da monta inglese, e che sono proprietario di una az.agrituristica in Calabria con qualche ettaro di terreno a disposizione Tu cosa mi consigli di fare?
P.s.:Un mio pallino è sempre stato quello di dare nomi italiani ai cavalli,ciò è possibile con Quarter,Appaloosa etc.? Per esempio,anziché Mister magic dun doc o’lena etc.,potrei chiamare un cavallo semplicemente Peppino?(scherzi a parte si può fare?)
- Ospite ha scritto 20 anni fa
Gentile Nino,
lei riporta molte considerazioni avvedute nella prima parte del suo messaggio: le ragioni del successo del cavallo western sul cavallo “italiano” o per monta classica, sono innumerevoli: la filiera di prodotto completa, stalloni/fattrici/puledri/addestramento/gare – affidabilità e tranquillità così come la diversità di carattere e di modello che ha il cavallo western: in totale una grande possibilità di “personalizzazione” all’interno della stessa razza.
I cavalli Italiani non sono da meno di un quarter horse, ma il loro addestramento a parte per fini agonistici, non è stato mai curato e molte volte si è fatto marketing di una immagine sbagliata. Ci sono nuovi programmi dell’Engea e dell’Ante così come dell’UNIRE, ma per ora il tutto è come lei ha descritto.
In ogni caso anche il mercato del cavallo Western è inflazionato: molti la pensano come lei vado ad acquistare una fattrice da 3.000 euro e produco puledri che poi rivenderò ad un paritetico prezzo: risultato catastrofe ovvero si trovano puledri e cavalli con pedigree a prezzi inferiori a quelli degli argentini.
Io vorrei fare un distinguo e queste cose le afferma uno che tra stalloni da Monta western e puledri prodotti dal 1983, qualcosa ha fatto in Italia ed all’estero. L’allevatore è un appassionato che produce un prodotto selezionato che deve soddisfare due principali requisiti che dico in ordine:
piacere all’allevatore ( risultato appagante ) ed essere commerciale dentro canali di utenza predeterminati.
Noi tutti sappiamo cosa costa mantenere un cavallo, a un amico che in una precedente domanda diceva qualcosa in riferimento ai costi allevatoriali, davo un certo ordine di idee: a questo punto perché produrre qualcosa che a conti fatti non paga nemmeno le spese? Perché invece non trovare un filone che dia la possibilità di sviluppare un cavallo con un maggior valore aggiunto, ovvero un cavallo che soddisfi i due sopraccitati requisiti?
Investire in una fattrice è il 90% del lavoro, poi con la scelta degli stalloni che abbiamo in Italia e la possibilità di accedere alla fecondazione artificiale con seme estero si completa il quadro.
Appaloosa Quarter o Paint: a parte alcune leggende dei soliti “esperti” sono tre ottime razze, io allevo Paint e Quarter, anche se ho qualche capo appaloosa: l’importante è scegliere la linea di sangue e poi il soggetto che per essere un fattrice non deve avere difetti sia nel carattere che nel fisico.
Per i nomi basta che non siano già registrati tutto può essere,
rimango a disposizione per qualsiasi commento
Ferruccio Badi
- Ferruccio Badi ha risposto 20 anni fa
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